La maggiore sensibilità per il pianeta Terra, ormai messo in pericolo dal cambiamento climatico e dalle cattive abitudini perpetrate dall’uomo, ha scatenato in molti turisti la voglia di viaggiare in maniera più ecologica e responsabile.
Per questo motivo e non solo, il cicloturismo ha preso sempre più piede, permettendo a tutti gli appassionati delle due ruote di scoprire il territorio da un punto di vista differente, più a contatto con la natura e con la sua anima più autentica. Il Salento, estrema propaggine della Puglia, si presta alla perfezione al cicloturismo, con la presenza di molte strade secondarie che permettono di scoprire le bellezze naturalistiche e i borghi più incantevoli di questa bella e assolata terra.
Cosa tratteremo
Alla scoperta di Porto Selvaggio e le Paludi del Capitano
Per raggiungere in bici Porto Selvaggio, piccola caletta di ciottoli situata tra Porto Cesareo e Gallipoli, si può partire da Santa Maria al Bagno.
Si raggiunge la Torre dell’Alto e la Rupe della Dannata, il cui nome rimanda alla leggenda di una fanciulla che preferì privarsi della vita piuttosto che darsi in sposa a Giangirolamo II d’Acquaviva d’Aragona.
Non lontano ecco la Torre di Uluzzo, al di sotto della quale si trova la Grotta del Cavallo, all’interno della quale sono stati ritrovati i resti della presenza dell’Homo Sapiens.
Un bagno a Porto Selvaggio si rivela assai rinfrescante, vista la presenza di fredde sorgenti di acqua dolce che sfociano proprio nei fondali.
Da Santa Maria di Leuca a Gallipoli
Questo percorso consente di pedalare avendo costantemente in bella vista lo splendido mare che bagna il Salento. Si parte dal Santuario di S. Maria De Finibus Terrae, costruito sui resti di un antico luogo di culto dedicato alla dea Minerva e si pedala lungo la costa: sono ben visibili le tante torri di avvistamento del ‘500 nate per arginare le incursioni turche dal mare.
Si attraversa poi il “Parco Naturale Regionale Litoraneo di Ugento”, caratterizzato da una varietà paesaggistica straordinaria, tra spiagge dorate, aree palustri, uliveti, macchia mediterranea e canali carsici chiamati gavinelle.
Punto di arrivo è Gallipoli, la perla ionica del Salento che affascina con il suo centro storico costruito letteralmente su un isolotto collegato al resto del borgo da un ponte in muratura. A due passi ecco Punta della Suina, una delle spiagge più belle di Gallipoli, perfetta per un rigenerante bagno in acque eccezionalmente cristalline.
In bicicletta nella Grecìa Salentina
La Grecìa Salentina è probabilmente la zona più antica e autentica del Salento, dove ancora oggi si parla l’antica lingua del griko, un dialetto diffusosi sul territorio nella prima metà del ‘500 quando arrivarono i profughi greci in fuga dalla guerra greco-bizantina.
Ogni borgo che fa parte di questa comunità preserva la cultura e le tradizioni legate a quell’antico popolo, soprattutto a Sternatia, nel cui centro storico sorge il settecentesco Palazzo Granafei con tanto di frantoio ipogeo cinquecentesco.
Pedalando si attraversa l’antico centro messapico di Soleto con la famosa Guglia del Raimondello, il Parco delle Pozzelle di Martano e per Calimera, dove una stele in marmo ricorda il legame tra questo angolo di Salento e la Grecia. Non si può poi non raggiungere Corigliano d’Otranto, dove sorge lo straordinario Castello dei Monti, tra i più belli del Salento.
Il “Parco Naturale Regionale Costa Otranto Santa Maria di Leuca e bosco di Tricase”
Si parte da Otranto, una delle più belle cittadine d’Italia, con il centro storico affacciato sul mare turchese e il Castello Aragonese, fortezza che ha ispirato uno dei primi romanzi gotici della letteratura scritto da Walpole.
Si pedala lungo la costa e si arriva a Porto Badisco e poi a Santa Cesarea Terme: è un borgo legato alle sorgenti termali che ne hanno fatto un’importante località termale, anche se il suo centro storico è anche ricco di eleganti dimore ottocentesche, sovrastato dalla Pineta Belvedere e la Chiesa Madre del Sacro Cuore.
Il percorso permette di attraversare anche Castro, borgo abbarbicato sulla scogliera e celebre sbarco di Enea, lo scenografico fiordo del Ciolo a Gagliano del Capo e Tricase, nel cui entroterra si trova la leggendaria Quercia Vallonea, piantata almeno 7 secoli fa e sotto le cui fronde si narra trovò rifugio Federico II e il suo numeroso esercito.
Da Gallipoli a Porto Cesareo
Da Gallipoli ci si può dirigere in bicicletta verso il cuore delle Terre d’Arneo, noto anche come “Il giardino dello Ionio” e poi verso Porto Cesareo, vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e del mare. Qui la spiaggia di sabbia bianca è lunga ben 17 km ed è bagnata da acque cristalline e limpide, dalle quali emerge l’Isola dei Conigli, dove negli anni 50 vi era un vero allevamento di conigli selvatici.
Dopo aver pedalato, magari sotto il sole e al caldo dell’estate salentina, non c’è niente di meglio che godersi il mare di Porto Cesareo, parte dell’Area Naturale Marina Protetta: una bella immersione permette di avvistare tartarughe e organismi marini, presenti soprattutto grazie alla presenza di praterie di Fanerogame, vero e proprio ossigeno per le forme di vita di questo braccio di mare.