Le panchine giganti in Lombardia rappresentano il geniale tentativo del designer americano Chris Bangle di realizzare delle strutture che offrissero la possibilità al visitatore di cambiare prospettiva, senza però modificare il luogo.
Queste imponenti opere d’arte sono state create per dare un tocco creativo agli spazi pubblici, garantendo ai turisti una nuova angolazione e un’esperienza unica.
Le panchine giganti presenti nella regione lombarda sono il risultato di una combinazione di creatività, ingegno e abilità artigianale; esse non si limitano a essere dei meri posti a sedere, ma l’intento è quello di rappresentare qualcosa di più profondo.
Ciascuna struttura ha una sua storia e un suo significato intrinseco, che varia a seconda del contesto e dell’artista che l’ha creata; tutte, però, sono accomunate dal desiderio di voler valorizzare e promuovere il patrimonio culturale e paesaggistico della Lombardia, proponendo anche la visita di posti poco conosciuti.
Qui di seguito, andremo a scoprire come sono nate le panchine giganti e quali sono i posti in cui è possibile ammirarle all’interno della regione.
Cosa tratteremo
Le panchine giganti in Lombardia: scopriamo dove si trovano
Ad oggi, sono circa 25 le panchine giganti presenti sul suolo lombardo, numero destinato a salire per il clamore e la popolarità che hanno suscitato nei turisti.
La prima in assoluto è stata realizzata a Clavesana, in Piemonte, nel 2010, e ha dato il via all’iniziativa no profit “Big Bench Community Project” che ha l’obiettivo di sostenere il turismo locale, esaltando le doti artigiane dei paesi in cui sono state collocate.
Per quanto concerne la Lombardia, le panchine giganti sono state concentrate maggiormente nelle Langhe, una zona storicamente “povera” e che quindi ha potuto beneficiare di questa iniziativa che ha permesso di valorizzare il territorio, utilizzando il cambio di prospettiva che queste strutture “fuori scala” sanno regalare.
Per ammirare la prima panchina gigante creata nella regione lombarda bisognerà andare a Rogno, comune gemellato proprio con quello di Clavesana dopo che, nel 1914, gli Alpini aiutarono gli abitanti ad affrontare i disastri creati dall’alluvione.
Per tale motivo, la panchina creata a Rogno ha lo stesso colore di quella di Clavesana, mentre le altre sono state realizzate seguendo fantasie e stili differenti.
Inoltre, se ne potranno trovare altre nelle province di Bergamo e Brescia, una a Bellagio, in provincia di Como, e altre ancora nei punti panoramici nei dintorni del Lago d’Iseo e Lago di Garda, oltre ad altre località situate sulle montagne bergamasche.
Tutte queste panchine, dunque, non hanno una collocazione scelta a caso, ma, stando alle direttive imposte dall’associazione, devono essere rigorosamente realizzate in punti paesaggistici piuttosto isolati, ma comunque facilmente accessibili dai turisti che vogliono ammirarle.
Non è raro, infatti, che per raggiungerle occorra fare delle passeggiate abbastanza lunghe, in quanto molte di queste si trovano lontano dai centri abitati; ciò, però, permetterà di ammirare con più attenzione i paesaggi circostanti, soffermandosi su luoghi che, diversamente, non sarebbero stati inseriti nei propri itinerari di viaggio.
Informazioni utili sulle panchine giganti in Lombardia
Non tutti sanno che la “Big Bench Community Project” ha creato una sorta di Passaporto che può essere ritirato presso gli “Uffici del turismo” o nei locali commerciali che prendono parte a questa iniziativa.
Ciascuna panchina, infatti, permette di collezionare i timbri da apporre sul documento, fornendo uno stimolo aggiuntivo alla scoperta e alla visita di queste straordinarie e originali strutture.
Inoltre, per agevolare gli spostamenti, sono state realizzate delle apposite applicazioni per smartphone, come “l‘app Tabui e la Big Bench App“, che consentono di localizzare l’esatta posizione delle panchine!
Ora che avete tutte le informazioni necessarie, zaino in spalla e pronti per una nuova avventura e soprattutto per un nuovo punto di vista!