Nella regione che ospita spettacolari aree naturalistiche come il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e il Parco del Lago Trasimeno, sorgono borghi pittoreschi che sembrano usciti dalla mente di un pittore e tra questi c’è Deruta, la cui fama è legata alla produzione storica di ceramiche che affonda le radici nel XVI secolo.
Senza dubbio l’Umbria, terra spettacolare dal punto di vista storico e naturalistico, dove sono nati molti artisti e santi, dal Pinturicchio al Perugino, da San Francesco a Santa Chiara.
Cosa tratteremo
Il cuore di Deruta: Piazza dei Consoli
Deruta, considerato uno dei borghi più belli di tutta Italia, si trova su una collina nel cuore della Valtiberina, a circa 15 km dal capoluogo umbro Perugia. Il suo nome deriva dal latino diruta che significa in rovina. Si pensa che questo toponimo rimandi alla guerra civile del 40 a.C. tra Lucio Antonio e Ottaviano che in questa occasione incendiò l’antica Deruta, provocandone così la fuga dei cittadini dalla città in rovina appunto.
Deruta, coma per la maggior parte delle cittadine umbre, è formata dalla città nuova e da un piccolo ma delizioso centro storico cinto dalle vestigia delle mura: entrando nel borgo dalla Porta di S. Michele Arcangelo (le altre due porte della città sono Porta Del Borgo e Porta Perugina) si ha la possibilità di scorgere ciò che resta della cinta muraria ma anche delle antiche fornaci dove si producevano le ceramiche, alcune delle quali in funzione addirittura dal XVI secolo.
Percorrendo Via Michelotti, lungo la quale sorgono l’ex Chiesa di San Michele Arcangelo e l’antistante fontana poligonale del 1848, si raggiunge la grande Piazza dei Consoli, sita all’ombra dell’omonimo palazzo trecentesco con la bella torre impreziosita da bifore in stile romanico. Oltre la facciata dell’edificio, dove si possono ammirare il bel portale e le bifore ogivali, si trovano alcuni reperti archeologici di epoca romana e medioevale collocati proprio nell’atrio, mentre all’interno del Palazzo ha sede la Pinacoteca Comunale. Tra le opere più importanti qui conservate ci sono le tele di Nicolò Alunno e “Padre Eterno con i santi Rocco e Romano” del Perugino.
Deruta è ricca di edifici religiosi e tra questi merita una vista il Convento Francescano con annessa chiesa, fondati nel lontano XI secolo dai monaci benedettini. La facciata della chiesa eretta in pietra arenaria mostra un bel portale ogivale e un elegante rosone in pietra bianca, mentre all’interno sono conservati pregevoli affreschi e una campana costruita nel 1228 per celebrare la canonizzazione del Santo di Assisi.
Le ceramiche di Deruta
Per le vie di Deruta si tocca con mano quella passione che ha reso il borgo umbro famoso in tutto il mondo: ovunque si scorgono, infatti, delle ceramiche finemente lavorate, a volte come decorazione degli edifici, oppure nelle insegne delle botteghe artigianali e nelle panchine delle aree verdi.
Per capire la storia delle ceramiche di Deruta, è d’obbligo una visita al Museo Regionale Della Ceramica: questo polo espositivo, nato nel 1898, si trova nel Convento Francescano prima citato e conserva circa 6.000 ceramiche. Dal Museo, percorrendo una galleria sotterranea, si può raggiungere un’area archeologica con i resti delle Fornaci di San Salvatore dove venivano cotte le porcellane.
Un meraviglioso esempio dell’arte ceramica si trova nel Santuario della Madonna dei Bagni, sito appena fuori dal centro di Deruta: all’interno si trovano 700 maioliche in ceramica di carattere votivo, donate in un arco di tempo di 350 anni, che narrano la vita religiosa e culturale della Deruta del passato.
Escursioni nei dintorni di Deruta
Dal borgo di Deruta si possono fare gite ed escursioni, a partire dalle frazioni di Casalina con il suo castello, e Castelleone: in quest’ultimo antico borghetto del XIV, cinto da mura punteggiate da mura e torrioni, si trova la Chiesa di San Donato dove è possibile ammirare l’affresco del XIV secolo dedicato alla Madonna col Bambino.
L’altra frazione di Deruta è Sant’Angelo di Celle e qui, incastonata in un paesaggio bucolico fatto di boschi, prati, uliveti e castagneti, sorge la piccola Chiesa della Madonna del Fanciullo, decorata all’interno con uno splendido affresco del Bartolomeo Caporali.
Una sosta nel borgo di Torgiano, distante 7 km, consentirà a tutti una visita all’insegna dell’enogastronomia umbra con soste presso il Museo dell’Olio e soprattutto al Museo del Vino sito all’interno del barocco Palazzo Graziani-Baglioni, ricco di reperti che narrano l’antica storia della vinificazione umbra.
Per maggiori si può consultare il sito: https://visitderuta.com/