Il Lago Maggiore, situato tra l’Italia e la Svizzera, è una delle gemme nascoste dell’Europa, famoso per la sua bellezza mozzafiato e la sua ricca storia.Uno dei modi migliori per esplorare questa regione è attraverso le escursioni a piedi. Tra le numerose opzioni disponibili, i Pizzoni di Laveno spiccano come un’affascinante destinazione per gli amanti della natura e dell’avventura.
In questo articolo, esploreremo il magico mondo dei Pizzoni di Laveno, un luogo dove il trekking sul Lago Maggiore si trasforma in un’esperienza indimenticabile.
Cosa tratteremo
I Pizzoni di Laveno: trekking sul lago Maggiore
Per arrivare fino ai Pizzoni di Laveno, i turisti hanno la possibilità di scegliere tra diverse opzioni, anche se la più semplice è quella di giungere con la propria auto fino a Vararo. Da lì, percorrere un sentiero ad anello che ricondurrà al punto di partenza.
Nel paese, dunque, si potrà parcheggiare il proprio veicolo e iniziare il trekking già dal cuore di questo suggestivo borgo di montagna. Da qui si prosegue poi lungo il sentiero sterrato e ben segnalato che poterà presso una strada asfaltata che conduce fino al bosco.
Dopo una decina di minuti ci si potrà già immettere nel sentiero che permette di arrivare al “Passo Barbé“, a circa 900 metri di altitudine e dove si potranno ammirare numerosi alberi di faggio e tante tipologie di funghi.
Il resto del percorso è costituito da salite abbastanza ripide, per cui bisognerà partire piuttosto allenati e, soprattutto, ben equipaggiati.
Oltre al comune vestiario adatto per le gite in montagna, si avrà anche la necessità dei bastoncini da trekking. Quest’ultimi, difatti, servono non tanto per le salite, quanto per le discese, aiutandosi a mantenere l’equilibrio e a non sbilanciarsi troppo col rischio di cadere rovinosamente al suolo.
L’ultima parte del sentiero, per l’appunto, si svicola in un alternarsi di piccole rocce e da lì si potrà già avere una meravigliosa veduta sul lago.
Occorrerà non più di mezz’ora per arrivare alla vetta dei Pizzoni di Laveno, precisamente a 1018 metri di quota. L’arrivo è ben segnato da una croce, anche se le cime della montagna si susseguono in più punti e per arrivarci si dovrà proseguire lungo la loro cresta.
La fatica dell’arrampicata, però, sarà ben ripagata dall’impareggiabile panorama di cui si potrà godere. Oltre allo splendido Lago Maggiore, gli escursionisti potranno ammirare anche le “isole Borromee” da un lato e i vari borghi e paesini di montagna dall’altro.
Questo è il punto ideale per scattare scenografiche fotografie e per riposarsi. Una volta fatto il pieno di energie, si potrà poi proseguire sul crinale dove si percorreranno dei sentieri in continua discesa e salita.
Una volta giunti ai piedi del “Monte Tiggia“, dopo più di mezz’ora circa, gli avventurieri potranno decidere se volgersi verso sinistra e arrivare al “Rifugio Amandoli”. Oppure svoltare a destra e giungere al “Passo del Cuvignone”.
Qualunque sia la scelta, occorrerà almeno un quarto d’ora prima di arrivare a uno dei due punti.
Chi opta per il sentiero di sinistra, potrà costeggiare la montagna e proseguire su una strada ben delimitata e di facile percorrenza che porterà nel cuore del bosco e delle sue mille sfumature.
In autunno, ad esempio, i colori cangianti delle foglie regaleranno scenari davvero mozzafiato e, dopo circa 10 minuti di facile camminata, si arriverà su un sentiero asfaltato che conduce al rifugio sottostante.
Qui, molti sono i turisti che si lasciano tentare dalla gustosa fragranza dei funghi. Chi lo desidera, potrà decidere di assaggiare i piatti tipici del luogo prima di incamminarsi per la strada del ritorno.
Inoltre, chi vuole sostare presso il rifugio, non dovrà farsi mancare l’occasione di ammirare il punto panoramico posto alle sue spalle e godere di una suggestiva veduta sul Lago Maggiore e sul paese di Caldè.
Il percorso ad anello prosegue poi sempre sulla strada asfaltata, fino ad arrivare al “Passo del Cuvignone”. Chi ha tempo e forze potrà immettersi nella strada sterrata che conduce al “Monte Nudo” e al “Monte Crocetta”.
Per tornare a Vararo, invece, occorrerà prendere una piccola strada che prosegue dentro al bosco, per poi sbucare nell’immensità delle valli e dei prati erbosi per respirare la sana aria di montagna. I più fortunati, potranno avvistare anche qualche raro esemplare di farfalla.
Proseguendo in discesa si attraverseranno anche dei ruscelli e, infine, dopo circa 3 ore dalla partenza, si arriverà al parcheggio.
Trekking sul lago Maggiore: altre opzioni
Per arrivare ai Pizzoni di Laveno è possibile optare anche per altre soluzioni; una di queste è iniziare il percorso dal paese di Laveno Mombello, ma tale opzione è adatta solo agli escursionisti esperti, in quanto la salita è molto ripida.
Diversamente, i meno allenati potranno prendere la cabinovia che porta a Poggio Sant’Elsa e proseguire in direzione di Casere.